sábado, 16 de febrero de 2013

C'è vita nel lago sotto l'Antartide coperto da 800 metri di ghiaccio

Nelle acque del Whillans sono stati trovati organismi unicellulari, vivi e capaci di metabolizzare energia. Considerando che questi specchi d'acqua subglaciali si ritengono del tutto isolati dal mondo esterno, è come se queste forme di vita provenissero da un altro pianeta.



 Sotto al ghiaccio dell'Antartide esistono dei laghi. E in almeno uno di questi laghi - il Whillans - è stata trovata la vita. Degli organismi unicellulari, vivi e capaci di metabolizzare energia, sono stati osservati nei campioni di acqua prelevati dal lago, che si trova a sud-ovest dell'Antartide sotto a 800 metri di ghiaccio, è profondo un paio di metri e attraverso complicate ramificazioni raggiunge la superficie di 60 chilometri quadri. John Priscu dell'università del Montana ha raccontato di queste osservazioni al New York Times: "La scoperta trasforma il nostro modo di vedere il continente antartico".
 Convinzione degli scienziati infatti è che i laghi subglaciali siano ambienti isolati dal mondo esterno. Le forme di vita che li abitano, dunque, si sarebbero sviluppate in modo completamente autonomo: come se da centinaia di migliaia di anni vivessero su un altro pianeta. Anche se questa ipotesi non è certa, e nessuno può escludere che lo strato di ghiaccio sovrastante abbia contaminato l'acqua del lago con tracce biologiche provenienti dall'esterno, le ricerche al lago Whillans restano piene di fascino. E sono seguite anche dalla Nasa. 
 Capire come facciano dei microrganismi a sopravvivere in condizioni così estreme, senza tracce di luce del Sole, potrebbe orientarci nella ricerca di
vita nello spazio. Su altri pianeti e satelliti sono infatti stati trovati oceani liquidi sotto a spesse calotte di ghiaccio. Uno scienziato italiano, Carlo Barbante del dipartimento di Scienze ambientali dell'università di Venezia e del Cnr, ha raccontato le operazioni di perforazione del ghiaccio (penetrato usando acqua calda) e di campionamento del lago attraverso il suo blog. Il 27 gennaio, quando la sonda di perforazione ha raggiunto l'acqua, Barbante ha raccontato: "Dopo aver rettificato il foro abbiamo calato la sonda che ha fornito immagini ad alta definizione del lago. Eravamo tutti in sala di controllo, trenta persone in un container, per vivere questo momento tanto atteso".

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